Oggi 30 giugno 2019 , la Sezione ANGS di Parma, con il Suo Presidente Danilo DUMAS, ha celebrato il 285° ANNIVERSARIO DELLA BATTAGLIA DELLA CROCETTA (29 giugno 1734). I Granatieri Emiliani con le loro Colonnelle Regionale e di Sezione si sono riuniti presso la rotonda sulla via Emilia Ovest, al cui interno è stata ricollocata la lapide che i Granatieri avevano posto nel 1954 a ricordo del valore e del sangue versato in questo scontro sanguinoso.
La battaglia di SAN PIETRO o battaglia della CROCETTA o battaglia di PARMA fu un combattimento avvenuto il 29 giugno 1734, tra i franco-piemontesi e gli austriaci, come parte della GUERRA DI SUCCESSIONE POLACCA, in località CROCETTA di VALERA, a pochissima distanza dalla città di PARMA.
Morto nel 1733 Augusto II di Sassonia, Re della POLONIA, l’AUSTRIA e la RUSSIA sostennero l’elezione a nuovo Re di Federrico Augusto.
Scoppiò la guerra, che ebbe ripercussioni in ITALIA, perché la FRANCIA si assicurò l’alleanza del Re Carlo Emanuele III di Sardegna, che condusse molto bene la campagna in ITALIA (vittorie di PARMA e GUASTALLA 1734), occupazione Piemontese della LOMBARDIA, occupazione del NAPOLETANO da parte degli Spagnoli alleati dei Francesi.
La guerra terminò con la PACE DI VIENNA (1738) con i seguenti risultati:
la Casa d’AUSTRIA ebbe la LOMBARDIA, PARMA e PIACENZA;
Carlo di Borbone, Duca di PARMA e PIACENZA ebbe NAPOLI e la SICILIA;
Carlo Emanuele III ebbe NOVARA e TORTONA,
Stanislao Leszczynski ebbe in possesso vitalizio la LORENA;
Francesco Stefano di Lorena ebbe il GRANDUCATO di TOSCANA,
Augusto III di Sassonia fu eletto RE DI POLONIA.
LA BATTAGLIA
Il 29 giugno 1734 52 Compagnie francesi e piemontesi di fanteria, tra le quali quelle del REGGIMENTO DELLE GUARDIE, guidate dal Maresciallo de Broglie, si mossero verso PARMA.
Si fermarono alle 7 del mattino in località CROCETTA, poco a OVEST e sotto le MURA DELLA CITTÀ, a breve distanza da PORTA SANTA CROCE.
Qui l’esercito formò quattro linee: tre francesi e una PIEMONTESE in erano schierate le Guardie.
Il Generale austriaco Conte di Mercy attraversò il FIUME TARO a capo dell’avanguardia militare austriaca verso le 10 del mattino, aprendo il fuoco sulle truppe franco-piemontesi che retrocedettero.
In questo frangente il Generale de Mercy ordinò al Principe di Wurttemberg di attaccare senza indugio.
Il Principe obiettò che doveva attraversare con più truppe il FIUME TARO e allinearle.
Il Generale De Mercy rispose: “Fate ciò che volete, io lo farò a modo mio”. E condusse egli stesso l’attacco.
All’una del pomeriggio i franco-piemontesi furono respinti, ma il Generale de Mercy venne ucciso, creando grande confusione tra gli austriaci.
Il combattimento, molto duro da entrambe le parti, fu particolarmente accanito da mezzogiorno fino alle 19, per poi decisamente affievolirsi fra le 19 e le 21.
A quel punto gli austriaci si ritirarono lasciando dietro di loro molti feriti.
La battaglia fu considerata terminata a mezzanotte.
Gli austriaci si rifugiarono nell’odierna Provincia di Reggio nell’Emilia.
CONSEGUENZE
Gli austriaci contarono 6.172 tra morti e feriti, tra i quali il Maresciallo de Mercy e 6 Generali; ci fu anche un gran numero di disertori.
I francesi ebbero 1.141 soldati morti e 2.305 feriti, oltre a 104 Ufficiali morti e 452 feriti.
I piemontesi, secondo un documento della BIBLIOTECA REALE DI TORINO, ebbero 75 morti e 324 feriti, tra cui 12 Ufficiali morti e 41 feriti.
Gli austriaci lasciarono il campo di battaglia.
Gli alleati franco-piemontesi controllarono il territorio fino al FIUME SECCHIA, comprese le città di GUASTALLA, REGGIO EMILIA e MODENA, da cui il Duca di Modena Rinaldo d’Este fu costretto a fuggire per rifugiarsi a BOLOGNA.
Ciò nonostante la battaglia non è considerata una grande vittoria degli eserciti alleati franco-piemontesi, che si riunirono nuovamente il 19 settembre 1734, per scontrarsi contro gli austriaci nella BATTAGLIA DI GUASTALLA.